CHE COSA SONO LE MMA (MIXED MARTIAL ARTS)
Per
enfatizzare un certo tipo di approccio tecnico e per consentire la
pratica agonistica in sicurezza, ogni arte marziale prevede un
regolamento, che limita di fatto le tecniche che è possibile attuare. Di
solito, tali regole vengono talmente assimilate dal praticante di
quella specifica disciplina da condizionargli lo stile di combattimento,
anche al di fuori dell'ambito sportivo.
Quando invece
si confrontano tra loro praticanti di diverse arti marziali, le regole
tendono inevitabilmente a zero e avviene una sorta di "selezione
naturale" delle tecniche, privilegiando quelle più efficaci. Alla fine,
lo stile risultante è quello che viene comunemente definito MMA,
acronimo di Mixed Martial Arts (Arti Marziali Miste).
STORIA DELLE MMA
Nelle arti marziali, il principio della contaminazione ha sempre avuto un ruolo determinante nell'evoluzione delle varie discipline. Le arti marziali miste rappresentano il culmine di tale contaminazione, ma già in passato si sono avuti esempi di stili di combattimento ibridi. Sicuramente la forma più antica di stile ibrido è rappresentata dal Pankration, introdotto nei giochi olimpici dell'antica Grecia nel 648 A.C., che ammetteva ogni tipo di tecnica ad esclusione dei morsi e delle dita negli occhi. Essenzialmente si trattava della fusione di lotta (Pale) e pugilato (Pygme), introdotti nelle olimpiadi qualche decennio prima, rispettivamente nel 708 A.C. e nel 688 A.C.
Anche in tempi più recenti, le arti marziali ibride sono nate essenzialmente dalla fusione di due discipline, dove l'una compensava le carenze dell'altra. A partire dagli inizi del ventesimo secolo, c'è stata nell'ambito delle arti marziali la tendenza a "mescolare" arti marziali orientali con quelle occidentali, grazie ad artisti marziali che, durante i loro viaggi, si sono cimentati in discipline diverse dalla loro, tendendo poi a fondere le varie tecniche ed idearne di nuove. Alcuni esempi possono essere il Sambo (nato in Russia negli anni '20), che fonde il Judo con la Lotta Libera Russa, oppure la Kickboxing (nata in Giappone negli anni '60), che fonde la Boxe Inglese con il Karate.
Anche in Sud America, in particolare in Brasile, c'è stato lo stesso fenomeno, con la fusione di discipline quali il Catch Wrestling e il Judo (quest'ultimo conosciuto all'epoca sotto il nome di Kodokan Jujutsu o Kano Jujutsu). Gli stili che ne risultarono furono il Brazilian Jiu-jitsu (o Gracie Jiu-jitsu) e il Brazilian Wrestling (o Luta Livre). A partire dagli anni '60, cominciarono in Brasile degli incontri interstile denominati Vale Tudo, in cui ogni partecipante poteva combattere utilizzando il proprio stile di combattimento. Successivamente, negli anni '90, questa tipologia di incontri approdò anche negli Stati Uniti ed in Giappone.
Anche in tempi più recenti, le arti marziali ibride sono nate essenzialmente dalla fusione di due discipline, dove l'una compensava le carenze dell'altra. A partire dagli inizi del ventesimo secolo, c'è stata nell'ambito delle arti marziali la tendenza a "mescolare" arti marziali orientali con quelle occidentali, grazie ad artisti marziali che, durante i loro viaggi, si sono cimentati in discipline diverse dalla loro, tendendo poi a fondere le varie tecniche ed idearne di nuove. Alcuni esempi possono essere il Sambo (nato in Russia negli anni '20), che fonde il Judo con la Lotta Libera Russa, oppure la Kickboxing (nata in Giappone negli anni '60), che fonde la Boxe Inglese con il Karate.
Anche in Sud America, in particolare in Brasile, c'è stato lo stesso fenomeno, con la fusione di discipline quali il Catch Wrestling e il Judo (quest'ultimo conosciuto all'epoca sotto il nome di Kodokan Jujutsu o Kano Jujutsu). Gli stili che ne risultarono furono il Brazilian Jiu-jitsu (o Gracie Jiu-jitsu) e il Brazilian Wrestling (o Luta Livre). A partire dagli anni '60, cominciarono in Brasile degli incontri interstile denominati Vale Tudo, in cui ogni partecipante poteva combattere utilizzando il proprio stile di combattimento. Successivamente, negli anni '90, questa tipologia di incontri approdò anche negli Stati Uniti ed in Giappone.
Nel novembre 1993 a Denver, in Colorado, si tenne un torneo di combattimenti interstile denominato UFC (Ultimate Fighting Championship), in cui era permesso ogni genere di colpo tranne mordere e accecare l'avversario. In Giappone, a Tokyo, si tenne nell'ottobre 1997 un evento simile, il Pride Fighting Championship. L'impostazione di questi eventi, che era la stessa del Vale Tudo, si è poi via via modificata con l'aggiunta di ulteriori regole, fino alla formulazione delle "Unified Rules of Mixed Martial Arts" nel luglio 2009, che hanno di fatto definito le MMA uno sport riconosciuto.
LE TECNICHE DI COMBATTIMENTO NELLE MMA
Riducendo le regole al minimo, si assiste ad uno stile di combattimento che riflette il combattimento reale, e si osservano tre distinte fasi:
- 1° fase: lotta in piedi
- 2° fase: lotta corpo a corpo
- 3° fase: lotta a terra

- Lotta in piedi:
- Lotta corpo a corpo:
- Lotta a terra:
- Calci:
- Pugni:
- Ginocchiate:
- Gomitate:
- Prese:
- Proiezioni:
- Immobilizzazioni:
- Strangolamenti:
- Leve articolari:
I calci, i pugni, le ginocchiate e le gomitate possono essere inclusi nel termine generico di striking. Le prese, le proiezioni, le immobilizzazioni, gli strangolamenti e le leve articolari fanno invece parte di quello che viene definito grappling. Casi particolari sono la dirty boxing e il ground & pound che, sebbene siano una forma di striking, presentano elementi comuni al grappling.
REGOLAMENTAZIONE DELLE MMA
Le arti marziali miste, a
livello sportivo, prevedono comunque un regolamento in termini di
categorie di peso, numero e durata dei round, punteggi per determinare
il vincitore nel caso in cui entrambi gli avversari restino in piedi, e
colpi che non è possibile eseguire (in termini sia della parte del corpo
che colpisce sia della parte che viene colpita). In particolare, è
vietato:
- Colpire con la testa, colpire dall'alto
verso il basso con la punta del gomito, colpire le reni col tallone o
col gomito, colpire la testa con calci e ginocchiate se l'avversario è a
terra, colpire l'inguine, la spina dorsale, la nuca e la gola,
calpestare l'avversario a terra.
- Afferrare con le dita la gola, le clavicole, le orecchie, il naso, infilare le dita negli occhi, in bocca, nelle ferite e negli orifizi in genere, mordere, graffiare, pizzicare, tirare i capelli.
- Proiettare l'avversario sulla testa o sul collo, proiettare l'avversario fuori dal ring o dalla gabbia.
- Applicare leve o torsioni alle dita e ai polsi.
- Attaccare l'avversario dopo il gong, durante il break o durante un'interruzione arbitrale, ignorare le istruzioni dell'arbitro, usare un linguaggio offensivo, sputare, trattenere per i calzoncini, aggrapparsi al bordo del ring o alla rete della gabbia, evitare il combattimento, far cadere continuamente il paradenti, simulare un infortunio.
- Interferire dall'angolo, gettare la spugna.